venerdì 25 ottobre 2013

CARIGE ISPEZIONE BANKITALIA

Da quando a febbraio dopo ispezione Carige Bakitalia  ha formalmente richiesto a Carige una patrimonializzazione aggiuntiva di 800 milioni di euro , all'interno della banca e dell'azionista di maggioranza , la Fondazione Carige , si sono aperti non pochi dissidi che hanno portato a diversi cambiamenti nella compagine sociale dell'istituto.
L'ispezione Carige Bankitalia è destinata ad incidere positivamente sul futuro della banca come testimonia quanto sta succedendo nella Fondazione .Il maggiore azionista di Carige è diviso , al suo interno , in due schieramenti che si fronteggiano puntualmente in ogni CdA. Il primo gruppo è guidato dall'ex presidente Flavio Repetto , che sulla base di quanto emerso dall'ispezione Carige Bankitalia , ha deposto il vecchio CdA di Berneschi e Scajola. Il secondo , con a capo il vicepresidente Pier Luigi Vinai , è l'ispiratore del malcontento e della conseguente sfiducia nei confronti di Repetto , con nomina del nuovo presidente Cesare Castelbarco. Rispetto alle strategie approvate dal precedente CdA , che vedevano la vendita di alcuni asset della banca come quello assicurativo , Castelbarco ha aperto a possibili modifiche sempre in accordo ai principi e alle indicazioni emerse su Carige ispezione Bankitalia. Per Castelbarco è importante conservare  il ruolo di Carige come banca regionale , ricordandosi che Carige occupa il sesto posto nella classifica dei gruppi creditizi italiani. La banca deve infatti recuperare urgentemente redditività cedendo gli asset non redditizi , compresi quelli non strategici nel settore assicurativo , che non fanno parte del core business dell'istituto.
Ma andiamo a vedere da dove è partita l'ispezione Bankitalia Carige. Tutto è cominciato da una lettera anonima inviata al Ministero dell'Economia. La lettera ha offerto l'occasione per richieste di chiarimento sul rinnovo degli organi sociali della Fondazione Carige , sul piano di rientro dei debiti con Carige e con Mediobanca per 187 milioni. Non da ultimo il Ministero ha richiesto le motivazioni dell'acquisto e successiva rivendita , senza alcuna comunicazione , di 11,6 milioni di azioni Carige da parte della Fondazione.
La Fondazione Carige durante il CdA di fine ottobre ha finalmente aperto alla eventualità d'ingresso di nuovi soci , deliberando la discesa nel capitale della banca dal 46,6 % attuale al 43,1 % entro il 2014 con incasso di 40 milioni di euro Questo ha dato ulteriore slancio al titolo Carige in borsa , per il peso ormai giudicato eccessivo della Fondazione. Il titolo , in seguito ai provvedimenti presi su sollecitazione della ispezione Bankitalia Carige ,  nel corso del mese di Ottobre ha segnato un rialzo del 23%.
Nella stessa seduta del CdA , la Fondazione ha formalizzato le risposte in merito sia agli organi sociali in fase di rinnovo entro fine Ottobre , chiarendo che per il debito contratto con Mediobanca , questo è già rimborsato per 30 milioni , mentre quello verso Carige è un fido di 85 milioni solo parzialmente utilizzato dalla Fondazione. E' stato anche specificato che le operazioni di acquisto e vendita delle azioni Carige facevano parte di una operazione di trading.

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